Nonostante un piccolo recupero nell’ultimo mese, l’indice Fideuram dei fondi obbligazionari (calcolato come media ponderata delle quotazioni giornaliere dei fondi rientranti in questa categoria, rapportate alla quotazione base) mostra un calo negli ultimi 12 mesi del 9.37% (dati al 19.08.22). Questa situazione preoccupa molti risparmiatori che hanno sottoscritto questa tipologia di investimento, che normalmente viene asociata ad un basso livello di rischio. In realtà chi ha acquistato questi prodotti un anno fa, se fosse stato informato adeguatamente avrebbe evitato una perdita che appariva quasi certa.
A titolo di esempio, ad agosto 2021 un BTP con cedola 0% e scadenza agosto 2026 quotava 99.77. Quindi, nessuno, ad eccezione delle banche centrali, avrebbe effettuato un investimento con rimborso a 100 dopo 5 anni, quindi una perdita certa, tenuto conto che il risparmiatore avrebbe dovuto sostenere un’imposta di bollo dello 0.20% annuo per 5 anni, oltre alle commissioni sull’acquisto. Eppure questo è quanto è avvenuto: se abbiamo affidato i risparmi ad un fondo obbligazionario un anno fa, il gestore ha acquistato a quelle condizioni, magari aggiungendo una commissione di ingresso e trattenendone una di gestione annuale pari a circa l’1%. L’errore non è stato del gestore del fondo, se il suo mandato è acquistare obbligazioni, lui le acquista. Le colpe, forse, sono più da addossare al consulente o promotore che ha suggerito un investimento che non avrebbe avuto quasi alcuna possibilità di guadagno.
Oggi il mercato dice che lo stesso BTP dell’esempio vale 90,54, senza avere corrisposto cedole, quindi si è deprezzato del 9.3% circa, guarda caso il calo della media dei fondi obbligazionari di cui parlavamo sopra. A scadenza, cioè nel 2026 tra 4 anni, rimborserà a 100, ma nel frattempo il risparmiatore, senza percepire cedole, dovrà pagare lo 0.20% annuo di bollo e circa l’1% (o più) di commissioni alla SGR che gestisce il fondo, così non è detto che la partità verrà mai raggiunta.
Quindi non è detto che il classico consiglio “aspetti che recupera” per evitare il riscatto del fondo sia sempre il migliore.
Questo è solo un esempio non esaustivo, i fondi obbligazionari possono acquistare diverse tipologie di strumenti per cui ogni situazione va analizzata singolarmente, in modo indipendente e nell’interesse del risparimatore per decidere caso per caso la migliore strategia da adottare, che non sempre è quella suggerita da banche o reti, ovvero quella di aspettare.