I dipendenti di Lehman Brothers che a settembre 2008 abbandonano il posto di lavoro. E’ l’immagine simbolo della crisi finanziaria del secolo. In realtà la prima scossa iniziò nell’agosto del 2007, quando improvvisamente alcuni fondi di investimento monetari (i più stabili e sicuri) persero il 5% in una settimana. Si scoprì che questi strumenti non investivano solamente in titoli di Stato, ma per offrire un extra rendimento erano pieni di titoli “tossici”, obbligazioni garantite dai famigerati mutui “subprime”, venduti a clienti inconsapevoli. La crisi del debito era avviata, molte banche americane entrarono in crisi, Lehman Brothers pagò per tutte.
A dieci anni di distanza le cose non solo non sono cambiate, ma sono peggiorate. I mutui subprime sono ancora in circolazione, così come i titoli tossici, e si trovano nei fondi comuni di investimento di ignari risparmiatori. Al momento la grande liquidità in circolazione sta determinando una sorta di “calma piatta” sui mercati, ma quando finirà i rischi sono destinati a ripresentarsi.
In allegato un articolo di Fabio Pavesi de “Il Sole 24 Ore” del 8 agosto 2017.