Così titolava il Financial Times lo scorso venerdì, riferendosi alla gigantesca operazione approvata in Giappone in questi giorni. Davanti ad un’economia che (come in Europa) fatica sempre più a riprendersi, con inflazione ancora vicina allo zero e debito pubblico a livelli ormai incalcolabili, la decisione presa dalla banca centrale giapponese va in una duplice direzione: stampare sempre più moneta per finanziare gli investimenti finanziari e svalutare il più possibile la valuta locale per cercare un vantaggio competitivo con gli altri paesi.
Si giustifica in questo modo la decisione storica non solo di stampare ulteriormente nuova moneta per acquistare titoli di stato, ma anche (decisione senza precedenti) di portare gli investimenti del fondo pensione statale (il più grande al mondo) al 50% sul mercato azionario. Ciò significa che anche la stabilità di questo enorme sistema pensionistico (tutti sanno oltretutto che la popolazione giapponese è la più “vecchia” al mondo) sarà strettamente legata a quella del sistema finanziario, che desta sempre più preoccupazioni.
Anche i pensionati diventano così sempre più speculatori nel grande casinò della finanza internazionale…