L’attenzione del Fondo Monetario Internazionale nel suo report del mese di Ottobre si sposta sui fondi comuni di investimento ed il sistema finanziario ombra (ormai noto col termine shadow banking).
Relativamente ai fondi, comunemente riconosciuti come mezzo di diversificazione e a minor rischio rispetto all’acquisto dei singoli titoli sottostanti, l’Fmi sottolinea il forte rischio nel quale è piombato il sistema finanziario in questi ultimi anni di “post crisi 2008”. E’ specialmente sui fondi comuni obbligazionari (o che acquistano titoli obbligazionari) che si concentra l’analisi, sottolineando come la ricerca sempre più esasperata di rendimenti (in un’epoca di tassi zero) ha portato a ricercare opportunità in obbligazioni e titoli quotati in mercati illiquidi, con pochissimi scambi, o quotati in mercati secondari. A fronte di tale (minima) opportunità di rendimento si sovraccarica quindi il risparmiatore di forti rischi di liquidità, che il Fmi definisce addirittura come “Illusione di liquidità”.
In altre parole, se lo stress test concluso in questi giorni sulle banche avvenisse anche sui mercati finanziari (come paventa lo stesso Fmi in vista della graduale conclusione delle manovre di stimolo monetario), si potrebbe assistere a scenari non certo confortanti per i piccoli risparmiatori.