Banche italiane in parte rimandate e bocciate, banche tedesche tutte promosse. Emerge anche questo dall’esito degli stress test sulla sicurezza degli istituti di credito europei. Ma quale attendibilità hanno davvero questi esiti?
Sulla sicurezza delle banche c’è anche un altro fattore da considerare con attenzione e che gli stress test tralasciano completamente!
Se è vero che sulla sicurezza di istituti come Monte Paschi, Carige, ma anche Bper o Banco Popolare sono stati fatte osservazioni, è altrettanto vero che nessuno ha detto nulla sul paradosso di questi stress test: i derivati nei portafogli delle banche. Succede così che le banche che hanno più derivati in portafoglio sono addirittura avvantaggiate da questi esami, dal momento che il capitale calcolato per stabilire la solidità patrimoniale è parametrato non all’intero bilancio ma solamente alle attività a rischio relative ai crediti erogati.
Un esempio? Deutsche Bank, colosso tedesco e principale banca dell’eurozona, detiene solamente il 20% del proprio bilancio in “attività a rischio”. Su un bilancio complessivo di circa 1.580 miliardi di euro (!) le basta avere 47 miliardi miliardi di capitale per superare i requisti di forza patrimoniale. Discorso molto simile vale anche per altri istituti primari, come Commerzbank, che superano i test con liquidità molto esigue rispetto al bilancio.
Come se azioni, bond e derivati fossero esenti dal rischio perdite (…almeno finche i mercati reggono…)…