Gli Stati Uniti, la prima potenza economica e finanziaria del globo, rischiano seriamente il default (tecnico) se entro martedì 2 agosto democratici e repubblicani non raggiungessero l’accordo sul piano di innalzamento del debito federale e, contestualmente, di riduzione della spesa pubblica.
Benchè da mesi si indichi l’accordo come una pura formalità, la realtà dei fatti parla chiara. Il conto alla rovescia è scattato e tra pochi giorni la locomotiva finanziaria del mondo potrebbe non essere tecnicamente in grado di far fronte alla spesa corrente. In mancanza di una rapida convergenza sul doloroso ma necessario piano di tagli alla spesa nell’ordine dei 4 trilioni di dollari, le agenzie di rating potrebbero trovarsi costrette all’impopolare operazione di declassamento del rating, con gli effetti del caso. Il mondo della finanza verrebbe colto totalmente impreparato dal manifestarsi di tale eventualità tanto che neppure gli analisti di maggior corso sono risultati in grado di delineare il nuovo quadro finanziario post default.
Quale può essere l’impatto di tale evento sui portafogli degli investitori? Come difendere i propri risparmi nel caso si confermi tale scenario?
Per saperne di più contatta lo studio per un appuntamento senza impegno.